L'affresco: una tecnica pittorica italiana
L'affresco è un'antichissima tecnica pittorica eseguita dipingendo con pigmenti stemperati in acqua sull'intonaco ancora fresco di una parete: in questo modo, una volta che l'intonaco è consolidato, il colore ne è chimicamente incorporato e conservato per un tempo illimitato.
L'affresco nella storia: dall'epoca paleo-cristiana ad oggi
Date le difficoltà tecniche di una buona esecuzione, questa tecnica pittorica è oggi eseguita da pochissimi professionisti, mentre nei secoli scorsi conobbe grande diffusione.
In epoca paleo-cristiana e medioevale la preparazione del muro avveniva in modo rapido, la figurazione avveniva direttamente sulla preparazione: prima i contorni, in ocra, poi il riempimento, fino alle ombre. L'esecuzione delle varie parti era determinata dallo sviluppo dei ponteggi del cantiere. Le diverse fasi di esecuzione dell'affresco (dette "pontate") sono determinabili dalle giunture pittoriche determinatesi allo spostamento del ponteggio.
In epoca romanica il lavoro delle maestranze di affrescatori veniva svolto ancora per "pontate", ma la tecnica inizia a raffinarsi. Viene introdotto l'uso di paglia, cocci, stoffa all'interno dell'impasto dell'arriccio e dell'intonaco, per mantenerne l'umidità e permettere un tempo di stesura pittorica maggiore. Le figure sono ancora stese con contorno ad ocra rossa, ma si comincia a riscontrare l'uso di collanti per i colori (albume, cera fusa, colla animale). Inoltre in alcuni casi è possibile rilevare la presenza di linee guida per la figurazione, tracciate sull'intonaco fresco.
Nel XIV secolo la tecnica dell'affresco conosce una grande diffusione. Due importanti innovazioni sono introdotte dalle maestranze dell'epoca: l'uso del disegno preparatorio (la sinopia) e lo svolgimento del lavoro non più a pontate, ma a giornate.
La sinopia è un disegno preparatorio alla stesura vera e propria del colore. Era stesa a pennello con terra rossa di Sinope (da qui il nome) prima sull'arriccio e poi sull'intonaco, e riproduceva in modo preciso le figure dell'affresco. La scoperta dell'esistenza delle sinopie è avvenuta nel secondo dopoguerra, quando, coi i distacchi di affreschi operati per restauro, i disegni soggiacenti al colore sono stati rinvenuti.
Lo svolgimento dell'affresco diventa il frutto di una pianificazione meticolosa delle maestranze che devono, prima di stendere l'intonachino, decidere quale parte eseguire e valutarne la fattibilità nella giornata (per garantire l'esecuzione 'in buon fresco'). Negli affreschi medievali si riescono di conseguenza a rilevare sia le giornate che le pontate. Vengono messe a punto raffinatissime tecniche per mascherare le giunte tra le giornate e tra le pontate.
Con il Rinascimento, l'affresco conosce il momento di maggior diffusione. In area centro-italiana è abbandonato l'uso della sinopia (che in altre aree sarà invece usata fino alla fine del XVI secolo) e viene introdotto l'uso del cartone preparatorio. L'intero affresco veniva riportato a grandezza naturale sul cartone. Le linee che componevano le figure erano poi perforate. Una volta appoggiato il cartone sull'intonaco fresco, era spolverato con finissima polvere di carbone. In tal modo la polvere, passando attraverso i piccoli fori, lasciava la traccia da seguire per la stesura a pennello. Questa tecnica è chiamata "spolvero", ma con il tempo venne impiegata esclusivamene per le parti del dipinto che necessitavano maggiore precisione nell'esecuzione dei dettagli (come le mani, i volti, o alcuni particolari delle vesti).
Nel XVII e nel XVIII secolo, il cambiamento del mercato dell'arte e dei rapporti di potere tra artisti e committenti si ripercuote anche sulle tecniche pittoriche quali l'affresco. La preparazione del supporto pittorico è sempre più raffinata (gli affreschi conservati risalenti a quest'epoca sono, infatti, in numero molto maggiore rispetto alle epoche precedenti), lo sviluppo del cartone preparatorio era preceduto dal bozzetto, cioè un disegno in scala, molto particolareggiato, dell'affresco. Il bozzetto veniva sottoposto al giudizio del committente e, se approvato, si procedeva con l'esecuzione.