CASTELGOMBERTO: Arenaria di S. Urbano
TIPO DI ITINERARIO: TREKKING
Nel Miocene (circa 24-25-milioni di anni fa) si sfiorò la catastrofe ambientale: il Mare di Tetide subì un'intensa evaporazione e si ridusse a numerosi bacini sempre più salmastri e sempre più bassi di livello. Le aree emerse furono coperte da spesse coltri di finissima sabbia silicea per lo più di origine eolica, che cementata dal carbonato di calcio costituì una roccia detta arenaria.
Nel nostro territorio, le arenarie di San Urbano sono state quasi completamente asportate dall'erosione, ma rimangono alcune tracce nei sedimenti alluvionali a ciottoli silicei policromi presenti nelle centinaia di doline superficiali, da cui scendono con le acque meteoriche nel grandioso labirinto carsico del Buso della Rana.
È noto che nelle sabbie e ghiaie del greto torrentizio, all'interno della grotta, si trovano innumerevoli ciottolini silicei policromi che talvolta costituiscono veri campioni di calcedonio, perle di grotta di quarzo, diaspro, onice, agata.