Chiamata di Marzo dei record: 15 mila
RECOARO. Grande successo di pubblico alla XVIII edizione della manifestazione organizzata dal Comune e dall'associazione “Ciamar Marso”
Una Chiamata di marzo da record. La 18^ edizione vede affluire quasi 15 mila persone lungo le vie della cittadina termale per la suggestiva rievocazione. Poi, il cielo azzurro, il sole pieno, la temperatura mite e l'aria di primavera fanno il resto, galvanizzando l'organizzazione che ha riproposto pagine importanti della cultura popolare dell'alta Valle dell'Agno. La Chiamata è soprattutto valorizzazione della tradizione, con le antiche contrade mobilitate ad allestire una settantina di carri di cui 60 itineranti e dieci fissi. Ciascuno mostrava scene di vita della fine 800 e primi del 900, vestendo gli abiti di quel tempo ed esibendo attrezzi da lavoro. Presente anche una delegazione di una cinquantina di gemelli tedeschi provenienti dalla cittadina bavarese di Neustadt a.d. Donau, con un carro riservato alla lavorazione del luppolo e la produzione della birra data in assaggio al pubblico. Si era avuto il sentore che sarebbe stata una edizione straordinaria, ma nessuno si era immaginato che tutti i precedenti record sarebbero stati polverizzati. Nei giorni scorsi e soprattutto per tutta la giornata di sabato i numeri telefonici riservata alla manifestazione erano roventi. «Il problema maggiore - spiega il presidente dell'associazione “Ciamar Marso” Alberto Camposilvan - riguardava proprio i parcheggi. Abbiamo recuperato tutte le aree disponibili, anche per compensare la superficie del campo da calcio sul quali sono dislocati i vani del centro studi, dichiarato inagibile. Ai camperisti abbiamo riservato lo spazio disponibile alle Fonti Centrali. Con l'area attrezzata in via della Resistenza, abbiamo ospitato circa 120 camper». «È stata un'edizione davvero eccezionale - aggiunge il sindaco Perlotto -, il merito principale è dei tantissimi volontari, ma è tutta Recoaro ad avere dato il meglio di sè». Rilevante lo spiegamento di forze istituzionali e di volontariato impegnate a gestire soprattutto la viabilità, messa alle corde dalle ondate di automobilisti prima, e poi dai pedoni che hanno camminato per alcuni chilometri per raggiungere il centro. Gran lavoro per i 200 volontari. Ovunque una marea di gente: vie, piazze spazi pubblici e privati, tutti invasi dalle auto. Camposilvan, con il braccio destro Bianca Presa Dal Lago, sembrava un direttore d'orchestra. Sul pentagramma 1300 figuranti e i settanta carri, le decine di gruppi, ciascuno interprete di pagine del passato ancora vive. Se la viabilità non poteva riuscire ad assorbire le esigenze della folla, sono stati parecchi coloro che hanno rinunciato a raggiungere Recoaro, con la provinciale bloccata. Non sono mancati i malumori, ma l'assalto è stato tale da rendere evidente che servono ancora spazi. Un paio di malesseri, hanno trovato pronta assistenza. Poi, con le scintille dissolte nel cielo è andato a fuoco l'“omo de paja”, simbolo dell'inverno, mentre la primavera danzava, complice una giornata indimenticabile.
Luigi Centomo