Nel 1948 Recoaro rinasceva dopo la guerra
"La rinascita del nostro Centro nelle constatazioni e negli auguri della stampa nazionale" era il titolo di un articolo dell'Eco di Recoaro del 1948, che celebrava la rinascita del nostro magnifico paese e del suo centro termale dopo la guerra... ed oggi? a 70 anni da quella rinascita come si presenta Recoaro Terme, allora definita grande stazione termale e climatica?
Dall'Eco di Recoaro, edizione del 1948
La rinascita di Recoaro, nei suoi molteplici aspetti, e il suo ritorno al rango di grande stazione termale e climatica, trovano larga eco di segnalazione, di compiacimento e di auspicio nella più autorevole stampa.
Il quotidiano L'Avvenire d'Italia di Bologna nel numero del 6 luglio ha tracciato un quadro panoramico dei lavori di ricostruzione e di abbellimento in corso nel nostro centro, sia nella zona delle Fonti come in quella della nuova piazza.
Dopo un accenno ai danni subiti da Recoaro a causa della guerra e un richiamo alle varie opere in esecuzione, il giornale constata:
"Il problema della ricostruzione fu affrontato, al ritorno della pace, con ampiezza di vedute, grazie anche all'energico impulso dell'Amministrazione Comunale, che ottenne di richiamare decisivamente l'attenzione delle autorià centrali (e segnatamente quella dei Ministri Pella, Tupini e Fanfani) sulla necessità di dare alla celebre stazione termale, climatica e turistica una attrezzatura pari alla sua importanza e alle sue tradizioni, e rispondente in pieno alle esigenze del tempo nostro.
I dirigenti locali e provinciali degli organi demaniali, a loro volta, non mancarono di impegnarsi a fondo per la ricostruzione di Recoaro Terme.
Ed oggi già si notano i primi risultati confortanti di tutto un lento, intelligente, tenace lavoro di preparazione e di maturazione".
Dopo aver parlato della sistemazione delle Fonti Centrali il giornale aggiunge:
"La ridente stazione avrà finalmente una bellissima piazza ai margini della quale sorgerà anche un albergo diurno.
Una fontata in bronzo e marmo, opera dello scultore Giuseppe Zanetti, porterò nella cornice incantevole delle bellezze naturali, profuse in gran copia nella Conca di Smeraldo, il sigillo luminoso di un'arte nobilmente ispirata.
Tutto un fervore costruttivo anima, dunque, Recoaro, in questo scorcio di stagione, ritardato, a dire il vero, dall'inclemenza del tempo".
Anche il Gazzettino di Venezia, in data del rifiorimento della Conca di Smeraldo, concludono una rapida descrizione con pittoresche battute ammirative:
"Il magnifico centro prealpino ha iniziato la sua stagione. Recoaro distende l'ondulata contrada sulla spalla sinistra dell'Agno, come bella addormentata al rezzo alpino, che l'Agno nenia nella sua inesausta canzone. Recubarium, riposo; anche il nome invita a sdraiarsi sui prati sotto faggi e castagni, olmi e ontani, tigli e frassini, abbandonando lo spirito alle cure riposanti della pace alpestre, mentre il corpo si deterge dai ligui umori al flusso delle acque salutari.
Delizioso è il giro delle contrade dell'Agno, risalendo la destra per Bruni, Stoccheri e Cornale e scendendo dalla sinistra per Giorgetti, Zini e Giara, o viceversa. Spingendosi un po' più avanti si arriva allo scenario grandioso del Rotolon, la montagna rotolata a valle per la furia delle acque. Anche le gite alle fonti del Capitello, Franco, Aureliana, Pace, Giausse, e al magnifico belvedere Miramonti, sono molto comode e divertenti".
Da allora ad oggi molte cose sono cambiate, come una guerra invisibile, l'incuria e la mancata lungimiranza ci hanno privati della belle delle passeggiate e delle fonti perifriche, in abbandono ormai da decenni, ridotte in alcuni casi a cumuli di macerie.
Anche il numero di hotel, alberghi e pensioni ha subito lo stesso tracollo: diminuendo le attrazioni, sono diminuiti gli afflussi, e solo alcune strutture sono rimaste attive, evolvendosi come necessario e proponendo ai turisti moderni servizi all'altezza delle loro aspettative.
Nel 1948 i numeri erano veramente importanti, 57 tra alberghi e pensioni, che andavano dai 120 letti del Trettenero ai soli 8 letti del Bella Vista, e già in quegli anni, dove era un lusso avere l'acqua corrente, gli hotel Trettenero e Spagnolo offrivano addirittura il bagno in camera ai loro ospiti.
Era in vigore anche un'imposta di soggiorno, che tra le clausole diceva "per persona per non più di 120 giorni"... 4 mesi di soggiorno! Aspettative davvero entusiasmanti... ma sono passti decenni da allora.