Turismo, Terme e Benessere

Vicentini nel mondo e... felici

RECOARO. Affetto e grande commozione, un mix intenso che ha caratterizzato la 13a festa dell'emigrante e ha visto arrivare berici da ogni dove.
Un corteo multicolore ha invaso le vie del centro termale, con i sindaci della provincia in fascia tricolore.

Affetto e riconoscenza, commozione e nostalgia: le due facce della stessa medaglia: l'emigrazione. Recoaro Terme ha vissuto ieri con grande intensità e partecipazione la giornata conclusiva della 13a festa dell'emigrante, organizzata ieri dall'Ente Vicentini del Mondo con la collaborazione del comune termale.

«Non c'è paese del vicentino, che non abbia avuto un'emigrazione fortissima fino agli anni '60», ha spiegato Ferruccio Zecchin, presidente della commissione cultura dell'Ente Vicentini del mondo. E questo legame forte è stato provato anche dai numeri sindaci che sono arrivati nella Conca di Smeraldo con la fascia tricolore e i gonfaloni a rendere omaggio ai loro cittadini emigranti, che li attendevano in piazza Varese con gli occhi lucidi dalla commozione.

«La lontananza da casa è una ferita, che non si rimargina più - ha detto Severino Piazza, 76 anni, di Toronto in Canada dal 1956 - Questi appuntamenti ci riempiono di gioia, ma al ritorno ricomincia la voglia di patria».

«Alla sera nel capannone dei trattori di un villaggio italiano in Amazzonia - ha ricordato Franco Perlotto, sindaco di Recoaro Terme all'epoca direttore dell'ufficio di cooperazione all'ambasciata d'Italia in Brasile - tutti insieme cantavamo struggenti canzoni venete».

Un grande continuo applauso, che proveniva da due ali di connazionali, assiepati lungo i marciapiedi, ha accompagnato il corteo multicolore lungo le vie del centro storico. Era preceduto da un gruppo di emigranti di Detroit in costume d'epoca con le caratteristiche valige di cartone marrone, che riproduceva le tipiche scene di partenza in cerca di fortuna tra l'800 e il '900.

Il momento assorto e sacro è stato davanti al monumento dei caduti, quando Francesco Basso, ex-emigrante in Canada, di Tezze sul Brenta, e Duilio Stocchero residente in Australia - hanno deposto una corona d'alloro, mentre il complesso strumentale di Muzzolon eseguiva l'inno d'Italia. L'ultima occasione per scambiarsi i saluti è stata durante il pranzo comunitario.

«A voi, che tenete alto il nome dell'Italia, vada tutta la nostra riconoscenza». È stato il saluto di Franco Perlotto, sindaco di Recoaro Terme, agli emigranti vicentini, felici di essere... Vicentini nel mondo, ma con il cuore che batte ancora qui.