Testimonianze della preistoria - Cretaceo: bacini profondi, ossigenati e ricchi di vita preistorica a Recoaro Terme
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Cretaceo
un bacino marino profondo, ossigenato e ricco di vita
Siamo arrivati al periodo compreso tra circa 145 e circa 70 milioni di anni fa.
L'ambiente assunse un carattere decisamente pelagico. Ciò è testimoniato dal complesso di rocce appartenenti alla formazione del Biancone, costituito da un calcare finissimo in cui si trovano microscopici gusci di radiolari e foraminiferi e cospicui noduli di selce (formatisi durante la diagenesi). Nella parte superiore di questi strati calcarei si nota un progressivo aumento delle sostanze organiche, fino alla comparsa di livelli bituminosi (come il Livello Bonarelli chiaramente affiorato nel corso degli scavi per il Tunnel Valdagno-Schio) in cui si rinvengono rari resti di pesci e noduli di solfuri (marcasite e pirite).
Successivamente, l'ambiente marino divenne sempre più ossigenato ed assunse la conformazione di un bacino marino profondo diverse centinaia di metri e lontano da aree emerse. Questa situazione è registrata nella Scaglia Rossa Veneta. I fossili che vi si trovano sono piuttosto pochi e sono costituiti da grandi bivalvi (Inoceramus sp.), brachiopodi, echinidi (tra cui il fossile guida Stenonia tubercolata), resti di pesci e di grandi rettili marini (Mesosauri), predatori dei cefalopodi.
Biancone
Il biancone, o bianco di Verona è una roccia sedimentaria, di colore che va dal bianco latte (talvolta con leggere spalmature rosate e verdastre), al bianco avorio, da cui il nome dato al litotipo. Si tratta di un calcare pelagico chiaro, a grana finissima ed a frattura concoide, che presenta una struttura micritica parzialmente nodulare che richiama, anche per la colorazione, alcune varietà bianche del Rosso Ammonitico Veronese.
Nella matrice micritica si individua una scarsa microfauna fossile, pseudooliti, peloidi e frequenti strutture stilolitiche marcate da ossidi e idrossidi ferrosi.
I principali affioramenti geologici si trovano nelle Alpi e Prealpi Venete, in provincia di Vicenza ed in particolare in quelle di Verona e Trento.
Scaglia Rossa Veneta
La Scaglia Rossa Veneta è un calcare marnoso rosato, nella parte inferiore fratturato in piccoli elementi e con presenza di selce, nella parte superiore fratturato e di colore rosso con depositi di marne, argille e croste mineralizzate. Contiene fossili di molluschi, quali ammoniti e il Lamellibranco Inoceramus (fossile guida), nonché echinodermi e vertebrati marini come squali, tartarughe e rettili.
Il termine Scaglia deriva dall’attitudine di questa roccia a lasciarsi suddividere in strati regolarissimi e planari di piccole dimensioni, dovuti alla stratificazione molto fitta ed a sistemi di fratture di origine tettonica.
La serie, che localmente viene chiamata anche Lastame, conta oltre settanta strati ad ognuno dei quali i cavatori hanno dato un nome. Questa roccia in alcune zone viene chiamata anche pietra di Prun o pietra della Lessinia.